Perché i giovani dovrebbero pensare alla pensione integrativa?

Ad oggi l’occupazione “tradizionale” a tempo indeterminato è sempre più rara. Il mercato del lavoro è affollato da tipologie di lavoro intermittenti come contratti a tempo, a chiamata o di collaborazione che comportano interruzioni lavorative e quindi vuoti contributivi e che rendono le aspettative pensionistiche ancora più scarse.

Il sistema pensionistico italiano, inoltre, ha subito negli ultimi 30 anni numerose revisioni, la più significativa è stata il passaggio dal calcolo retributivo al calcolo contributivo dell’assegno pensionistico.
In questo modo la pensione non verrà più calcolata sulle ultime retribuzioni percepite (solitamente più alte), ma verrà calcolata sulla base dei contributi versati durante l’intero percorso lavorativo.
A peggiorare ulteriormente il quadro pensionistico, si aggiunge il progressivo invecchiamento della popolazione affiancato al calo delle nascite: questa situazione nel lungo periodo porterà ad avere uno squilibrio tra il numero dei lavoratori attivi e il numero dei pensionati, che secondo le previsioni nel 2050 raggiungerà un rapporto negativo di 105 pensionati su 100 lavoratori attivi.

Il sistema italiano è basato su tre pilastri fondamentali:

-La previdenza pubblica obbligatoria, gestita dall’INPS e alimentata da lavoratori e datori di lavoro attivi nel corso della vita lavorativa, che andranno ad alimentare e erogare le prestazioni pensionistiche dei lavoratori non più attivi.
I fondi pensione di categoria (chiusi o aperti), sono riservati a una platea di individui con caratteristiche omogenee , come stessa azienda, stessa categoria lavorativa ecc.
Sono organismi associativi dove gli aderenti versano effettuano versamenti liberi e volontari e la prestazione consiste in una rendita vitalizia che si andrà a sommare alla pensione pubblica.
Forme pensionistiche individuali, sono dei complementi di integrazione volontari che vanno ad integrare le prestazioni previste dal primo e dal secondo pilastro, con lo scopo di mantenere il più possibile invariato il tenore di via abituale anche dopo la pensione.

Ed ecco quindi che i giovani considerati millenials (nati tra il 1980 e il 2000) e i generation Z (nati dopo il 2000), sono quelle generazioni che più di tutte hanno la necessità di pensare al proprio domani, anche se ai loro occhi la pensione appare come qualcosa di lontano e inarrivabile.
La previdenza complementare quindi, diventa fondamentale per poter accrescere la propria futura stabilità economica e vedere invariato il proprio tenore di vita, anche dopo la cessazione dell’attività lavorativa.

Coloro che aderiscono alla previdenza integrativa possono già contare su numerosi vantaggi fiscali e il fatto di aderire sin da giovani aumenta questi vantaggi grazie a numerosi anni di permanenza nel sistema di previdenza. La prestazione finale che verrà erogata è soggetta ad un’aliquota agevolata pari al 15%, già inferiore alle normali aliquote IRPEF. I soggetti aderenti di “lunga data” saranno ulteriormente premiati con ulteriori sconti sulla tassazione; dopo 15 anni di partecipazione l’aliquota diminuirà ulteriormente dello 0,30% annuo fino ad arrivare, dopo 35 anni di partecipazione, ad una aliquota minima del 9%.
Se si aderisce fin da giovani, la tassazione agevolata porterà all’erogazione di migliori prestazioni finali.
In modo simile, lo stato italiano riserva trattamenti di favore al denaro destinato ai fondi pensione, infatti la deducibilità dei versamenti passa dai 5164€ annui a 7746,86€ annui per i lavoratori alla prima occupazione.

Un altro importante aspetto riguarda l’orizzonte temporale, infatti la disponibilità di un orizzonte temporale molto alto permette una più efficiente gestione.
Il lungo periodo porta a compensare quelle che sono le naturali oscillazioni del mercato e ad ottenere quindi dei rendimenti più stabili, inoltre vengono meglio assorbiti, proprio perchè diluiti nel lungo periodo, i costi fissi iniziali.

Anche versare il TFR in fondi pensione può essere molto più conveniente di lasciarlo in azienda.
Verrà accumulato in un unico strumento durante tutta la vita lavorativa evitando frammentazioni ogni volta che si cambia lavoro, inoltre la tassazione, come abbiamo già detto, sarà molto più agevolata in fase di liquidazione (in azienda minimo 23%).
Il TFR accumulato nel conto è inoltre intoccabile; sia in caso di crisi finanziaria dell’azienda, sia se non viene versato perchè si è tutelati.
In aggiunta, gli importi già versati in fondi pensione, non possono essere pignorati o sequestrati da parte di eventuali creditori.

Non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi, aderendo fin da subito ad una forma di previdenza complementare potrai beneficiare di importanti vantaggi fiscali e ottenere una sicurezza economica in più per il tuo futuro.

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